L’Eni rafforza la sua presenza in Alaska: la corporation italiana nello Stato dell’estremo Nord americano, ha infatti acquisito da Caelus Alaska Exploration Company il 100% di 124 licenze esplorative che si trovano nell’Eastern North Slope.
La “Eastern Exploration Area” (EEA), ubicata 32 chilometri a sud-est della località di Deadhorse, in prossimità del gigantesco giacimento petrolifero di Prudhoe Bay e vicina a infrastrutture esistenti e al Trans-Alaska Pipeline System (TAPS) – spiega l’Eni in una nota – è considerata un’area ad alto potenziale, con numerosi obiettivi esplorativi già provati nei giacimenti limitrofi e situata tra due delle più grandi scoperte di idrocarburi del Nord America (Prudhoe Bay e Point Thompson). Eni farà leva sul suo modello di business e la sua esperienza per effettuare una esplorazione accelerata e garantire un rapido time-to-market delle potenziali scoperte, al fine di generare valore a lungo termine per gli stakeholder e gli azionisti. Eni ha già raggiunto una posizione di primo piano nel North Slope dell’Alaska e questa nuova acquisizione rafforzerà ulteriormente la sua presenza in una delle aree petrolifere più promettenti degli Stati Uniti.
Negli Stati Uniti, Eni detiene interessi in 21 campi di petrolio e gas, di cui 11 operati, con una produzione giornaliera netta di circa 60.000 barili di petrolio equivalente al giorno (boed). Nel Golfo del Messico e in Alaska Eni detiene 109 licenze e ha una partecipazione non-operata nel giacimento di Alliance (shale gas, vicino a Fort Worth in Texas). In Alaska, Eni è operatore con il 100% del campo di Nikaitchuq e ha una partecipazione del 30% nel campo di Oooguruk, e detiene una produzione complessiva netta di circa 20.000 boed.