L’organo direttivo della Commissione Nazionale Idrocarburi (CNH) ha negato l’autorizzazione alla compagnia petrolifera italiana Eni a modificare il piano di sviluppo, il programma di lavoro e il budget 2021 riservato ai giacimenti di Amoca, Tecoalli e Mizton, per presentare una serie di incongruenze nella richiesta.
L’area contrattuale CNH-R01-L02-A1 / 2015 ha una superficie di 67 km2, ed è situata nelle acque poco profonde del Golfo del Messico al largo di Veracruz.
L’area dispone attualmente di otto pozzi perforati (4 a Mizton, 3 ad Amoca e 1 a Tecoalli), che già producono petrolio.
L’operatore ha richiesto la modifica a causa dei ritardi nell’esecuzione delle attività dell’attuale piano, che consentirebbe di poter avviare la FPSO.
In questa modifica, Eni prevede di perforare 28 pozzi e una serie di riparazioni attraverso i quali spera di recuperare 330 milioni di barili di petrolio e 210 miliardi di piedi cubi di gas fino alla scadenza del contratto che avverrà nel 2041.