Il colosso petrolifero americano Chevron ha acquisito, tramite un concambio azionario, la società Hess Corporation per un valore di 53 miliardi di dollari.
Questa terza, grossa, operazione da parte di Chevron dopo gli acquisti di PDC Energy e Noble Energy, garantisce alla società americana una produzione totale di circa 3,7 miliardi di barili di petrolio al giorno, ovvero circa il 4% del fabbisogno mondiale. Di questi, 1,3 miliardi derviano ddal petrolio scisto, ovvero quello ottenuto da particelle di scisto bituminoso.
L’acquisizione è arrivata, probabilmente, anche a causa della recente scoperta di un nuovo blocco da sfruttare nel giacimento petrolifero di Stabroek, in Guyana, da parte di Exxon Molil, di cui Hess possedeva una partecipazione del 30% e che garantirà ai due colossi delle cifre da capogiro in termini di guadagno. Ciò permetterà a Chevron di disfarsi di altre attività e utilizzare gli utili ricavati per iniziare un nuovo ciclo di investimenti.
Ciò che rende le compagnie petrolifere statunitensi così grandi rispetto a quelle europee è il target degli investimenti: infatti, mentre in Europa si sta puntando tutto (o quasi) sulle energie rinnovabili, anche a causa delle rigide norme che mirano ad un futuro green, negli USA rimane una tendenza più conservativa e con pochi rischi, che comunque garantisce dei profitti inimmaginabili. Grazie a queste strategie, le varie Chevron, Exxon Mobil e tutti i vari colossi petroliferi, possono acquisire compagnie e accrescere il proprio portafoglio solamente grazie ai concambi azionari, in modo da utilizzare i liquidi per altri investimenti.