Snam ha completato, al largo delle coste di Ravenna, l’installazione della parte superiore (deck) della piattaforma rigassificatrice che, a partire dai primi mesi del 2025, fungerà da punto di appoggio a tutte le navi gasiere che scaricheranno gas naturale liquefatto. Tra queste sta arrivando in Italia la Floating Storage Regasification Unit (FSRU) BW Singapore, che immetterà nella piattaforma circa 5 miliardi di m3 all’anno, pari al 40% del fabbisogno complessivo del Paese.
Il deck di questa piattaforma, dalle misure di 54 metri per 48, ha un peso totale di 2.800 tonnellate ed è stato installato grazie al lavoro di operai specializzati che hanno collegato le strutture che controllano il flusso del gas proveniente dal rigassificatore indirizzandolo verso terra.
“Abbiamo tagliato un altro traguardo importante, un’operazione complessa che ci consentirà di rispettare i tempi fissati per questa infrastruttura, un tassello fondamentale per consolidare la sicurezza energetica del Paese e dell’Europa, anche a fronte della progressiva evoluzione dei flussi di gas. Il GNL copre ormai un quarto degli approvvigionamenti nazionali di gas, e con l’entrata in funzione della BW Singapore arriveremo a disporre di volumi pari a quelli che l’Italia riceveva dalla Russia nel 2021, consentendo al sistema una ulteriore diversificazione”, ha commentato l’Amministratore Delegato di Snam, Stefano Venier.
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Per il prossimo mese, fino alla fine del 2024, sul deck si avvicenderanno i lavori finali di raccordo tra le varie componenti, le saldature e i collegamenti tra le tubazioni subacquee e quelle sulla piattaforma, che condurranno poi al nodo di Ravenna, da cui il gas verrà immesso nella Rete Nazionale di Trasporto.
Massimo Derchi, Chief Operations Officer di Snam, ha dichiarato al riguardo: “Il completamento della piattaforma ha rappresentato una sfida ingegneristica di assoluto rilievo, avvenuta in mare aperto, per la quale abbiamo adottato ogni possibile accorgimento funzionale alla piena sostenibilità ambientale dell’intervento. Un’operazione che è stata possibile grazie alla collaborazione tra Snam e realtà nazionali e locali di primo piano, come Micoperi, Rosetti Marino e Saipem: a Ravenna abbiamo trovato terreno fertile grazie a un compartimento d’eccellenza che negli anni non ha mai smesso di crescere”.
Tutti i lavori sono stati svolti nel massimo rispetto delle norme ambientali, con monitoraggi costanti che hanno coinvolto i centri universitari di Genova, Roma e Torino e il Centro Interuniversitario di Biologia Marina.
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