La situazione socio-politica della Libia, dove l’Eni vanta una lunga e consolidata presenza (fin dal 1959), è in costante evoluzione: per questo il CEO dell’azienda italiana Claudio Descalzi si è recentemente recato in visita nel paese nordafricano, incontrando i vertici politici e industriali.
Il numero uno della corporation di San Donato Milanese ha infatti incontrato il capo del Consiglio di Presidenza del Governo libico di unità nazionale Fayez al-Sarraj per fare il punto sullo sviluppo economico e politico della Libia, anche alla luce delle recenti evoluzioni che hanno interessato il paese. Nello stesso giorno – riportano poi le agenzia di stampa – Descalzi ha incontrato anche il Presidente della società di Stato Noc, Mustafa Sanalla.
L’oggetto di questo secondo colloquio ha riguardato principalmente le attività correnti di Eni nel paese e si è focalizzato su possibili futuri sviluppi, in particolare nel settore del gas. L’azienda italiana è infatti il principale fornitore di gas alla Libia, con 20 milioni di metri cubi che ogni giorno arrivano alle centrali elettriche del paese, nonché il maggiore produttore di idrocarburi straniero in tutte le regioni della Libia.
Durante l’incontro si è discusso anche della seconda fase di sviluppo del campo di Bahr Essalam, uno dei più grandi giacimenti in Libia e importante fonte di approvvigionamento di gas per il Greenstream. Questa fase prevedrebbe il completamento di 10 pozzi offshore, di cui 9 già perforati nel 2016 e per cui Eni si è aggiudicata il contratto di fornitura e installazione delle strutture. Il primo gas è previsto per il 2018