L’Eni intende chiudere una cinquantina di pozzi onshore in Italia, e per farlo cerca operatori con esperienza in questo ambito, mettendo in palio due ricchi contratti per un valore complessivo di ben 76 milioni di euro.
Come si legge nel bando, pubblicato nei giorni scorsi sul sito della corporation italiana, oggetto della procedura di gara è “la fornitura di mezzi, attrezzature e personale per il servizio di chiusura mineraria (P&A) su pozzi petroliferi onshore in Italia. Le operazioni principali saranno l’esecuzione di tappi di cemento, la rimozione della testa pozzo e saldatura della flangia di chiusura mineraria al di sotto del piano campagna originario ed eventualmente si procederà al taglio e recupero di tubazioni presenti in pozzo”.
L’appalto è diviso in due lotti: il numero 1 riguarda i servizi per la chiusura mineraria di pozzi onshore nell’Italia continentale. Il contratto, del valore complessivo di 60 milioni di euro, avrà una durata di 36 mesi, con opzione per ulteriori 12 mesi, e sarà del tipo ‘a chiamata’, con una quantità minima garantita durante il periodo di validità di 35 pozzi (15 per il Distretto Centro‐Settentrionale + 20 per il Distretto Meridionale).
Il lotto numero 2 riguarda invece le stesse attività, ma in relazione alla Sicilia: anche in questo caso contratto di 36 mesi più 12 di opzione, di tipo ‘a chiamata’ con una quantità minima garantita durante il periodo di validità di 12 pozzi, per un valore stimato di 16 milioni di euro.
I soggetti interessati potranno far pervenire le loro offerte all’Eni entro il 30 ottobre prossimo e dovranno produrre la documentazione attestante pregresse esperienze in questo settore di attività, nonché copia dei bilanci societari degli ultimi 3 esercizi, durante il quale deve essere stato conseguito un valore della produzione annuo medio non inferiore a 10 milioni di euro.