A circa un anno di distanza dall’avvio della produzione di petrolio, l’Eni ha iniziato a produrre anche gas nel giacimento di Sankofa, nell’ambito del progetto Cape Three Points (OCTP) in Ghana.
Il sito sarà in grado di fornire 5 milioni di metri cubi di gas al giorno per i prossimi 15 anni, una quantità sufficiente – spiega la corporation italiana in una nota – per convertire a gas almeno metà della produzione di energie dell’intero Paese africano.
La produzione di gas è iniziata da 2 dei 4 pozzi in acque profonde collegati alla FPSO John Agyekum Kufuor e, dopo il completamento delle operazioni di commissioning delle strutture offshore, il flusso di gas passerà attraverso una condotta dedicata, lunga 60 Km, per giungere alla Onshore Receiving Facility (ORF) ubicata a Sanzule, dove il gas sarà compresso e immesso nella rete nazionale del Ghana.
Il progetto OTCP, sostenuto dalla Banaca Mondiale, è il primo nell’ambito dell’Africa Sub-sahariana dedicato esclusivamente a soddisfare la domanda interna del Paese in cui si trova, che grazie ad esso potrà ridurre drasticamente la produzione di energia da petrolio a favore di quella originata dal gas, con conseguente riduzione dell’impatto ambientale.
“OTCP combina la creazione di valore con la sostenibilità” ha dichiarato Claudio Descalzi, CEO dell’Eni. “Questo progetto contribuirà alla stabilità energetica del Ghana, che è un pre-requisito fondamentale per la crescita economica e industriale del Paese, aiutando contemporaneamente a ridurre le emissioni dannose. E’ un segno evidente del nostro impegno a favore di uno sviluppo sostenibile e di partnership a lungo termine con i Paesi ospitanti, dove possiamo crescere solo se cresciamo insieme”.
Eni è presente in Ghana fin dal 2009 attraverso la sua controllata Eni Ghana, ed è operatore del progetto OCTP (Eni 44,44%; Vitol 35,56%; GNPC 20%), che è stato avviato in anticipo rispetto ai tempi previsti e, sommando greggio e gas, arriverà ad un output complessivo di 85.000 barili di olio equivalente al giorno