A pochi mesi dalla messa in funzione del nuovo supercalcolatore HPC4, tra i più potenti computer del mondo, l’Eni sta già cogliendo i primi frutti di questo investimento, situato presso il Green Data Center.
La corporation italiana ha infatti reso noto che la macchina ha eseguito un’eccezionale performance di calcolo, aprendo una nuova era nella modellazione numerica dell’ingegneria di giacimento. In un tempo record di 15 ore, HPC4 ha eseguito 100.000 simulazioni di modelli di giacimento ad alta risoluzione, tenendo conto delle incertezze geologiche. In confronto – ricorda l’Eni – nel settore upstream la maggior parte degli ingegneri di giacimento possono eseguire in alcune ore solo una singola simulazione, con sistemi hardware e software basati su CPU.
Sono state simulate 100.000 differenti realizzazioni geologiche di un modello di giacimento ad alta risoluzione, costituito da 5,7 milioni di celle attive; ciascuna simulazione è stata eseguita in un tempo medio di 28 minuti per simulare 15 anni di produzione.
Questa elaborazione non è solo una dimostrazione di potenza di calcolo – prosegue l’Eni – ma è anche il primo passo concreto per consentire a tutti gli ingegneri di giacimento di Eni di accedere ad un potente strumento di elaborazione, al fine di quantificare con maggiore accuratezza l’incertezza geologica ed incorporare i dati acquisiti, aggiornando in maniera continuativa i modelli di giacimento degli asset produttivi. Tutto questo migliorerà ulteriormente la capacità di Eni di accelerare il time-to-market dei propri progetti e di ottimizzare le strategie di gestione dei giacimenti per tutti gli asset produttivi.
Tornando invece alle attività più tradizionali del gruppo, l’Eni ha comunicato di essersi aggiudicata con una quota di partecipazione del 100% il blocco esplorativo di East Ganal, nelle acque profonde del bacino di Kutei, in Indonesia.
East Ganal copre un’area in acque profonde di circa 5.100 chilometri quadrati confinante con i PSC operati da Eni di Muara Bakau e di East Sepinggan, nello stretto di Makassar, nell’offshore dell’East Kalimantan.
Questa assegnazione rafforza la posizione e il portafoglio di attività upstream di Eni nel bacino di Kutei del Kalimantan orientale, una delle aree più promettenti in Indonesia per quanto riguarda il potenziale di idrocarburi, nonché nel mercato del gas e del GNL in continua crescita nella regione Asia-Pacifico.
Nelle acque profonde del PSC di Muara Bakau, a maggio 2017 Eni ha iniziato la produzione dal giacimento di Jangkik. Lo scorso aprile, inoltre, la società ha ottenuto l’approvazione del Piano di sviluppo per la scoperta di Merakes, situata nei PSC di East Sepinggan. Questo ulteriore progetto di sviluppo, utilizzando le istallazioni già esistenti di Jangkrik e di Bontang, permetterà un incremento della disponibilità e della flessibilità di approvvigionamento di gas sia per il mercato domestico sia per l’esportazione, nonché il rafforzamento Eni nel mercato GNL in Asia.
Eni opera in Indonesia dal 2001 dove attualmente detiene interessi in quattordici permessi esplorativi, produttivi e di sviluppo.