(IL POST) Da anni l’entità delle riserve mondiali di idrocarburi e del petrolio in particolare è uno dei maggiori interrogativi della comunità economica internazionale. La preoccupazione di un imminente declino delle risorse fossili tuttavia non è nuova. Nel 1956 M. K. Hubbert elaborò la teoria omonima sul declino della produzione di petrolio. Partendo da dati storici sul ritmo di estrazione e sull’entità delle riserve disponibili in USA, la teoria sosteneva di poter prevedere la dinamica di estrazione e la data di produzione massima – il celebre “picco del petrolio” [1]. Su questa linea di pensiero è cresciuto nel tempo un coacervo di movimenti per cui la datazione del picco coinciderebbe con l’inizio del declino della civiltà industriale, financo un ritorno a una nuova età della pietra [2]. Tornando sulla Terra, il dibattito su un eventuale calo della produzione petrolifera mondiale, in particolare sulla sua possibile irreversibilità, è quanto mai attuale in virtù dell’interesse strategico che l’approvvigionamento energetico riveste nella cornice nazionale e globale. >> LEGGI TUTTO