La Commissione Nazionale degli Idrocarburi (Comisión Nacional de Hidrocarburos, CNH) del Messico ha approvato il Piano di Sviluppo per le scoperte di Amoca, Miztón e Tecoalli situate nell’Area 1, nelle acque superficiali della Baia di Campeche.
Lo ha annunciato l’Eni, che è titolare al 100% delle concessioni, e che ha definito questo via libera “un importante risultato”, ottenuto dopo soli 32 mesi dalla firma del Production Sharing Contract (PSC) per l’Area 1, vinto da dalla corporation italiana in una gara internazionale, e 17 mesi dopo il primo pozzo effettuato nel blocco.
“Estremamente soddisfatto” si è dichiarato il CEO dell’Eni, Claudio Descalzi: “Questo obbiettivo è stato ottenuto grazie ad una stretta e proattiva collaborazione tra Eni e le autorità messicane. Siamo orgogliosi del contributo che potremo dare all’innovazione ed al progresso del paese in un modo sostenibile e positivo per la società. Lo sviluppo dell’Area 1 sarà accelerato, in linea con la strategia Eni di massimizzare il valore a lungo termine per gli stakeholders e per gli azionisti”.
Si stima che l’Area 1 contenga 2,1 miliardi di barili di olio equivalente in posto (90% olio) in rocce serbatoio di ottima qualità. Lo sviluppo avverrà per fasi, con l’inizio della fase di produzione anticipata (early production) previsto nel primo semestre del 2019 tramite una piattaforma situata sul campo di Miztón. La produzione verrà trasportata a terra da una linea multifase da 10” e poi trattata in impianto esistente di Pemex. Il plateau di produzione anticipata sarà di 8.000 barili di olio al giorno (bopd).
La fase di produzione principale del campo (full field) inizierà a fine 2020, attraverso una unità flottante di produzione, stoccaggio e offloading (Floating Production, Storage and Offloading, FPSO) con una capacità di trattamento di 90.000 bopd. Saranno inoltre installate altre due piattaforme sul campo di Amoca e una sul campo di Tecoalli. Il plateau di produzione dell’Area 1 sarà di 90.000 bopd a partire dal 2021. Gli investimenti totali per lo sviluppo sono stimati in 1,9 miliardi di dollari.
Eni prenderà la Decisione Finale di Investimento (Final Investment Decision, FID) nel 4 trimestre 2018, anche se sono già stati autorizzati alcuni investimenti iniziali per i materiali a lunga consegna e per avviare la costruzione della piattaforma per la fase di produzione anticipata.
Il gruppo di San Donato Milanese è presente in Messico dal 2006 e ha creato la sua controllata al 100% Eni Mexico S. de R.L. de C.V. nel 2015. Attualmente l’azienda ha diritti esplorativi su 6 blocchi di esplorazione e produzione nel bacino del Sureste, tutti come Operatore: Area 1 (Eni 100%), Area 7 (Eni 45%), Area 10 (Eni 100%), Area 14 (Eni 60%), Area 24 (Eni 65%) e Area 28 (Eni 75%). Eni prevede di realizzare nel 2019 due pozzi esplorativi nei blocchi di recente acquisizione.