A pochi giorni di distanza dall’avvio della seconda unità produttiva del giacimento Zohr, l’Eni ha annunciato di aver messo in funzione anche la terza unità di produzione (T-2), che porterà la capacità complessiva installata a 1,2 miliardi di piedi cubi di gas al giorno (bcfd).
Il giacimento di gas nell’offshore dell’Egitto attualmente sta producendo 1,1 bcf in ramp-up, equivalenti a circa 200 mila barili di olio equivalente al giorno (boed), di cui 75mila in quota Eni. Un risultato che la corporation di San Donato Milanese definisce “straordinario”, raggiunto a soli pochi mesi dall’avvio del giacimento, avvenuto a dicembre 2017.
L’entrata in funzione della terza unità produttiva conferma il programma perseguito da Eni, assieme ai partner nel progetto e a EGAS, per il raggiungimento di 2 bcf di produzione entro la fine del 2018 e del plateau a 2.7 bcfd nel 2019.
Il giacimento di Zohr, la più grande scoperta di gas mai realizzata in Egitto e nel Mar Mediterraneo e che contiene più di 30 tcf di gas in posto, si trova al largo delle coste egiziane nel blocco di Shorouk, a circa 190 km a nord di Port Said. Eni detiene nel blocco di Shorouk una partecipazione del 60%, Rosneft il 30% e BP il 10%. Il progetto è operato da Petrobel, la società operativa detenuta congiuntamente da Eni e dalla società statale Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC), per conto di Petroshorouk, detenuta congiuntamente dal Contractor (Eni e i suoi partner) e dalla società di stato Egyptian Natural Gas holding Company (EGAS).