Eni e Saipem, nei rispettivi ruoli, daranno a brevissimo avvio alle attività di sviluppo del giacimento di gas Coral, al largo del Mozambico.
Nei giorni scorsi, infatti, la corporation guidata da Claudio Descalzi ha formalizzato la decisione finale d’investimento su questo importante progetto, che prevede tra le altre cose la realizzazione di un’unità galleggiante di liquefazione ed esportazione del gas (FLNG), con una capacità di circa 3.4 Mtpa. Questo mezzo, che verrà costruito dal cantiere sudcoreano Samsung Heavy Industries, sarà protagonista di diversi primati: sarà infatti la prima FLNG del continente africano, e sarà anche la prima unità della sua tipologia il cui investimento – che in totale dovrebbe aggirarsi attorno ai 2,5 miliardi di dollari – sarà sostenuto per il 60% tramite la formula del project financing con il coinvolgimento di 15 istituti di credito e di 5 agenzie di credito all’export.
E proprio per perforare i pozzi del giacimento Coral, Eni ha affidato un contratto alla sua ormai ex-controllata (ma ancora partecipata) Saipem, che impiegherà a tale scopo la sua drillship Saipem 12000 per 15 mesi, estendibili fino a 45 mesi, a partire della metà del 2019.
Saipem ha poi ottenuto, sempre dall’Eni, altri contratti offshore che riguardano la perforazione di due pozzi al largo di Cipro, che verranno effettuate anch’esse con la Saipem 12000, a partire dal quarto trimestre 2017, mentre a seguire lo stesso mezzo si sposterà ad operare in Portogallo per attività già assegnate nel corso del 2016 e posticipate su richiesta del cliente.
Lo Scarabeo 9, invece, sarà impegnato nella perforazione di un pozzo, più un altro opzionale, nel Mar Nero. Il mezzo, in servizio dal 2011, ha in corso modifiche tecniche di natura innovativa, le cui spese sono incluse nel contratto, che ne consentiranno l’attraversamento del Bosforo.
In totale i nuovi contratti firmati da Eni e Saipem hanno un valore complessivo di 230 milioni di dollari, escluso l’esercizio delle eventuali opzioni previste.