All’insegna dello slogan “quando la tradizione incontra l’innovazione” il RINA ha presentato a Genova il suo nuovo logo.
Un elemento di rottura rispetto al passato che però resta un patrimonio imprescindibile per il Registro Navale Italiano, oggi diventato una multinazionale attiva in tutti gli ambiti della certificazione.
Il rinnovato brand è stato presentato durante il consueto party natalizio del gruppo, che quest’anno però si è tenuto non nella consueta location di Palazzo Ducale, ma al teatro Carlo Felice di Genova, con tanto di intrattenimento musicale per le diverse centinaia di ospiti.
Il cambio di logo, come ha spiegato la società, si accompagnerà ad un crescente focus sulla digitalizzazione, non solo dei processi interni, ma soprattutto dei servizi offerti, attraverso l’applicazione strategica di tecnologie, come big data e intelligenza artificiale
Cube, il cui nome è ispirato dalla multidimensionalità dell’analisi dei dati, è la piattaforma su cloud creata dal team RINA, nato per sviluppare questi temi e oggi composto da oltre 50 risorse. Attraverso l’utilizzo di dati ragionati, questo strumento svela soluzioni che guidano i clienti nella gestione predittiva dei loro asset. Inoltre, è capace di interagire con le tecnologie più diffuse, che lo rendono di facile utilizzo sia per le grandi multinazionali sia per le aziende del settore retail, aiutandole a ridurre i costi. Il nuovo approccio, infatti, consiste nell’estrarre valore dai dati già a disposizione e utilizzarlo per permettere alle aziende di diventare più efficienti e rinnovare la propria offerta.
Grazie al ruolo di soggetto affidabile, credibile e super partes storicamente ricoperto dall’azienda, il RINA si propone, oggi, come regista del contesto digitale in cui si incontrano tutti gli attori di una filiera. Attraverso l’applicazione di appositi algoritmi, la nuova piattaforma può, infatti, fornire informazioni utili per l’intero sistema, come nel caso della gestione della catena logistica. L’accesso alle informazioni su tutte le fasi del percorso da parte di tutti gli attori coinvolti conduce, infatti, all’ottimizzazione dell’intero processo.
Ugo Salerno, Presidente e Amministratore Delegato del RINA, ha commentato: “La mole di dati disponibili oggi è enorme. Si prevede che, entro il 2020, il 75% delle aziende sarà digitalizzato, ma solo coloro che saranno capaci di elaborare il dato in maniera intelligente potranno restare competitivi. Il RINA, si trova nella posizione ideale per far incontrare le competenze tecnologiche, quelle di processo e quelle di business”.
Nel settore petrolifero si stima che la gestione digitale degli asset, per esempio con una rete di sensori, riduca i costi del 25% e aumenti la produzione dell’8%, ma i vantaggi dell’innovazione digitale sono rappresentati, tra gli altri, anche dalla possibilità di creare un “digital twin” in contemporanea alla progettazione di un’infrastruttura reale, dall’estensione dell’efficacia della manutenzione predittiva e da una migliorata gestione dell’efficienza energetica. Anche la formazione beneficia delle opportunità offerte dai nuovi strumenti della digitalizzazione e il RINA è già attivo nell’offrire soluzioni per lo sviluppo e la gestione di ambientazioni virtuali.
Cube sarà utilizzabile nei diversi settori di attività del RINA, inclusa la certificazione delle piccole e micro imprese, come nel caso delle verifiche periodiche degli ascensori e degli impianti elettrici. Per questi servizi l’azienda sta utilizzando, già da alcuni anni, strumenti digitali per aumentare la velocità delle verifiche, ridurre al minimo gli errori e standardizzare i processi.
La transizione digitale vede il RINA coinvolto non solo nell’utilizzo di nuovi strumenti, ma anche nella protezione del dato. Infatti, l’azienda, ha già certificato alcuni data center per un attore di rilievo del settore delle telecomunicazioni secondo la norma ANSI TIA-942, che indica i requisiti per la resilienza di un centro dati, ossia la sua capacità di garantire la continuità dei servizi erogati in caso di manutenzione o guasto.
Il RINA sta, inoltre, sviluppando un processo di certificazione interamente digitale in cui si viene guidati nel processo on-line in modo automatico sino all’emissione del certificato. Una prima applicazione di questo approccio è proprio dedicata alla security, con il Cyber Essentials, adottato dalle aziende per dimostrare il livello di protezione da eventuali attacchi.
“Abbiamo scelto questo momento perché ora che la competenza del RINA, i nuovi scenari e la domanda dei mercati si incontrano, possiamo supportare i nostri clienti nel compiere un passo determinante verso l’applicazione delle nuove tecnologie che stanno già rivoluzionando la vita di tutti noi” ha concluso Salerno.
Nell’ottica di accompagnare la propria trasformazione digitale e presentarsi sul mercato con un’identità univoca e riconoscibile, il RINA ha anche intrapreso una riorganizzazione interna. L’azienda multinazionale, che è cresciuta negli ultimi 5 anni di circa il 50%, ha rivisto se stessa con l’obiettivo di focalizzare l’impegno sui singoli settori di business e aumentare la velocità di crescita in quelli a maggior potenziale, tra cui le energie rinnovabili, i materiali e la certificazione.
Il RINA, che chiude il 2017 con un fatturato atteso in linea con l’anno precedente caratterizzato da una leggera crescita della redditività, opererà, quindi, in cinque settori: energia, shipping, certificazione, trasporti e infrastrutture, industria.