Nonostante lo scetticismo manifestato da alcuni esponenti del Governo italiano riguardo al TAP (Trans Adriatic Pipeline), i vertici della azera Socar e della britannica BP, recentemente intervenuti
all’Atlantic Council di Washington, si sono dichiarati fiduciosi – secondo quanto riportato da S&P Global Platts – riguardo al fatto che la condotta, parte finale del Southern Gas Corridor verrà completata senza intoppi entro il 2020, nei tempi previsti.
Le due corporation sono le principali promotrici dell’infrastruttura, che trasporterà verso i mercati europei, attraverso la Turchia, il gas estratto dal giacimento Shah Deniz 2, in Azerbaijan.
Uno dei principali obbiettivi dell’opera, sostenuta dall’Unione Europea, è quello di consentire al Vecchio Continente di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento di gas naturale, riducendo la dipendenza dalla Russia, che ad oggi resta il principali fornitore.
Emily Olson, Vicepresidente di BP con responsabilità per il Southern Gas Corridor, si è detta consapevole degli ostacoli relativi alla posizione del Governo italiano sul TAP, che dovrebbe trasportare in Italia 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno. “Abbiamo ancora delle sfide da affrontare, per quanto riguarda l’Italia. E’ difficile, le questioni politiche sono complesse”. In ogni caso, Olson ha confermato di essere fiduciosa che la condotta raggiungerà la costa della Puglia, il suo punto di arrivo, nei tempi previsti.
A precisa richiesta, Olson ha poi dichiaro che al momento non esiste la necessità di pensare a un piano B, nell’eventualità che il Governo di Roma dovesse mettere un veto sull’approdo del TAP in territorio italiano, sostenendo che l’obbiettivo è convincere l’esecutivo ad apprezzare l’opera.
“E’ importante ricordare che questo è un nuovo Governo. Dobbiamo continuare a lavorare con loro per chiarire tutti i dubbi e trovare un punto d’incontro”.
Anche il Vicepresidente di Socar Vitaliy Baylarbayov si è dichiarato fiducioso riguardo il completamento del TAP nei tempi previsti, ed è stato ancora più netto nell’assicurare che “non esiste, e non ci dovrà essere, alcun piano B” per il tratto finale della condotta. “L’Italia – ha aggiunto Baylarbayov – ha bisogno di questo gas. I consumi interno sono in costante crescita, così come in aumento sono i volumi importati”.