Alle attuali condizioni, l’Australia non riuscirà a scalzare il Qatar e a diventare stabilmente il primo produttore al mondo di gas naturale liquefatto. Un sorpasso, in termini di volumi di GNL venduti annualmente a livello internazionale, potrebbe esserci, ma il paese oceanico sarebbe in grado di sopravanzare il rivale mediorientale soltanto per alcuni mesi, tra il 2019 e il 2020, quando si verificherà il picco produttivo dei giacimenti australiani.
Una condizione che tuttavia, secondo una recente analisti pubblicata da S&P Global Platts, è destinata a durare ben poco, a causa di una serie di fattori che non consentirebbero all’ex colonia britannica di raggiungere e difendere con successo il primo gradino del podio.
La capacità produttiva del Qatar, il primo esportatore mondiale di GNL, è pari a 77 milioni di tonnellate all’anno, mentre la capacità nominale dei 10 siti produttivi dell’Australia raggiunge gli 88 milioni di tonnellate. Il problema è – spiega Platts – che, mentre il Qatar è in grado di raggiungere, e talvolta anche di superare, la propria capacità massima, gli impianti australiani stanno lavorando mediamente all’85% della loro capacità produttiva massima.
Nell’anno fiscale 2017-2018, l’Australia ha esportato 62 milioni di tonnellate di GNL, mentre il Governo prevede che per l’anno 2019-2020 le vendite dovrebbero toccare quota 77 milioni di tonnellate, avvicinandosi di molto ai volumi del Qatar, e il picco dovrebbe essere raggiunto nel 2020 con 79,4 milioni di tonnellate. Nel frattempo, però, anche il Qatar incrementerà ulteriormente i suoi volumi, arrivando a 80,7 milioni nel 2020 e puntando a raggiungere i 100 milioni come target per l’export.