Dopo anni di lavoro congiunto in tema di intelligenza artificiale (AI), Eni e la corporation informatica americana IBM hanno annunciato i primi risultati con l’avvio della piattaforma Cognitive Discovery, che ha l’obiettivo di supportare il processo decisionale nelle fasi iniziali dell’esplorazione riducendo in modo significativo il rischio esplorativo legato alla complessità geologica.
La Cognitive Discovery – spiega il gruppo italiano in una nota – consente una rappresentazione più realistica e puntuale del modello geologico del sottosuolo, attraverso l’identificazione e la verifica di scenari alternativi plausibili.
La piattaforma lavora come una sorta di Assistente di Intelligenza Aumentata, capace di accedere ad una quantità crescente di informazioni ampiamente diversificate: questa enorme base di conoscenza è assimilata dal sistema per creare il Knowledge Graph di Eni, capace di contestualizzare le varie componenti dell’informazione geologica, geofisica e geochimica allo scopo di interpretare i dati osservati, supportando gli esploratori nel loro lavoro quotidiano e migliorare il loro processo decisionale.
L’introduzione delle tecniche di AI rappresenta – secondo l’Eni – un importante impulso alle analisi geologiche e geofisiche che faciliterà nuove applicazioni, combinando analisi numeriche e logiche di grandi quantità di dati strutturati e non.
Eni e IBM continueranno a lavorare sulla piattaforma di Cognitive Discovery per estendere le sue capacità di analisi di documenti a nuovi domini applicativi come ad esempio ingegneria e modellizzazione di giacimento, e ad altre sorgenti di informazione. Ciò estenderà ulteriormente la base di conoscenza del sistema rendendolo adatto a più applicazioni. La piattaforma Cognitive Discovery di Eni è disponibile on-premise su un cluster IBM HPC Power 9 installato presso il Green Data Center di Eni situato a Ferrera Erbognone, Pavia, Italia.