Con il prezzo del greggio crollato ai minimi a causa dell’effetto combinato del calo della domanda asiatica, conseguente all’epidemia di coronavirus, e della decisione dell’Arabia Saudita e di altri membri dell’OPEC di incrementare la produzione come risposta al mancato accordo sul taglio dell’output con la Russia, molti trader si stanno attrezzando per stivare il petrolio acquisto agli attuali bassi prezzi e rivenderlo nei prossimi mesi quando, presumibilmente, il costo del barile sarà tornato su livelli più elevati.
E’ proprio in questa direzione che si sta muovendo Glencore: secondo l’agenzia di stampa Reuters il colosso del trading internazionale basato a Singapore avrebbe infatti noleggiato una delle più grandi petroliere esistenti al mondo per stoccare nelle sue stive petrolio da rivendere in futuro, sfruttando la situazione di mercato definita ‘contango’.
Glencore avrebbe infatti fissato per almeno sei mesi, ad una rata di 37.000 dollari al giorno, la Europe, una delle uniche due petroliere di classe ULCC (Ultra Large Crude Carrier) esistenti, di proprietà della compagnia Euronav (che possiede anche la gemella Oceania) e capace di contenere (e trasportare, di solito) 3 milioni di barili di greggio.
Sempre secondo la Reuters, la scorsa settimana anche la major Shell si era già mossa nella stessa direzione prenotando per tre mesi tre maxi petroliere in grado di trasportare almeno 2 milioni di barili ciascuna, in vista di una vera e propria corsa dei trader ad accaparrarsi tutte le strutture di stoccaggio disponibili sul mercato, siano esse terrestri o, come in questo gaso, galleggianti.