BP ha finalmente celebrato il first oil della seconda fase di sviluppo del mega giacimento petrolifero Clair, ubicato nell’offshore del Mare del Nord, al largo delle Isole Shetland.
Si tratta, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, della più grande riserva di petrolio in Europa, con quantità di greggio superiori a quelle del secondo e del terzo giacimento sommate insieme, e il suo sfruttamento massiccio consentirà alla oil major britannica di raddoppiare il suo output nel Mare del Nord arrivando a 200.000 barili al giorno nel 2020, contribuendo in tal modo a fermare il declino di una regione in cui i produttori avevano già sfruttato tutte le risorse facilmente raggiungibili.
Il Claire era stato scoperto già 40 anni fa, ma a causa della sua inaccessibilità geografica, sotto le gelate acque scozzesi, e della particolare conformazione geologica, che rende l’estrazione complessa e onerosa, le compagnie petrolifere a quel tempo avevano preferito concentrarsi sullo sfruttamento di risorse più facilmente raggiungibili.
BP aveva delineato un piano di sviluppo della ‘fase 1’ del Clair nel 2001, ottenendo il first oil nel 2005. Lo studio della ‘fase 2’, grande il doppio della precedente, era iniziato nel 2011 ma aveva subito numerosi stop e rallentamenti causati della riduzione dei budget a disposizione dei nuovi progetti, dovuta alla crisi del prezzo del greggio degli scorsi anni.
Dopo 7 anni e 6 miliardi di dollari di investimenti, però, BP e i suoi partner sono riusciti ad arrivare al first oil anche della seconda fase, il progetto Clair Ridge, che si prevede abbia riserve sfruttabili di petrolio per 640 milioni di barili. Di questi, il 45% andrà direttamente a BP, mentre la parte restante verrà suddivisa tra gli altri partner del progetto, tra cui ci sono Shell e Chevron.
In futuro BP prevede di implementare anche una terza fase di sviluppo del giacimento.