Lo sviluppo del giacimento di gas Anchois Gas Field, scoperto da Chariot Oil & Gas Limited all’interno della Lixus Offshore Licence, nell’offshore del Marocco, è fattibile sia a livello tecnico che dal punto di vista economico.
E’ questo l’esito dello studio di fattibilità realizzato da Chariot, secondo cui l’Anchois si presta ad essere sviluppato in una singola fase oppure in più fasi progressive, per ottimizzare l’accesso a differenti segmenti del mercato del gas.
Le opzioni di sviluppo – in base a quello che spiega la stessa società in una nota – includono un modello “subsea-to shore”, che consiste in pozzi di produzione sottomarini collegati ad un collettore, anch’esso sottomarino, da cui una flowline sottomarina collega il giacimento ad una Central Processing Facility (“CPF”) onshore, dove il gas viene processato e quindi immesso nel gasdotto Maghreb-Europe Gas (GME), tramite un’ulteriore condotta terrestre.
Il GME è un gasdotto lungo 1.600 Km che collega il giacimento algerino di Hassi R’mel con la città spagnola di Cordoba, attraversando il Marocco.
Chariot, che ha già avviato un Environmental Impact Assessment per riuscire a partire con le operazioni di sviluppo del giacimento nel 2020, ha quindi aggiunto che il pozzo Anchois-1, le cui attività erano state sospese, potrà essere ora riattivato come pozzo di produzione nell’ambito del progetto.
Larry Bottomley, CEO di Chariot, ha commentato: “I risultati degli studi dimostrano la fattibilità tecnica e commerciale del progetto di sviluppo del giacimento di gas Anchois, che ha la potenzialità di diventare un’importante fonte di gas per il mercato interno del Marocco. Riteniamo che una risorsa di base con pochi rischi, in un mercato dell’energia in rapido sviluppo, caratterizzato da prezzi del gas elevati e da una crescente domanda di fonti energetiche, possa essere altamente attrattiva per potenziali partner”.