Il Ministero di Energia argentino ha confermato che nel bacino di Neuquen, situato al sud del Paese, il 40% della produzione di petrolio, che equivale a 1.873.000 barili, è stata esportata. Valore che costituisce una crescita del 10% su base annua.
Lo stesso ministero inoltre ha confermato che nel mese di luglio la produzione di petrolio ha raggiunto 155.000 barili al giorno, mentre per quanto riguarda la produzione di petrolio accumulato nel 2020, l’incremento ha raggiunto un valore positivo del 14,2%. Un risultato reso possibile soprattutto grazie alle rigide misure di prevenzione stabilite nel protocollo per evitare i contagi tra i lavoratori, in tutti gli impianti petroliferi del paese.
Tuttavia, in quanto alla diminuzione della produzione rispetto al mese di giugno è stata causata da una leggera caduta del flusso di idrocarburi nelle aree di Lindero Atravesado (-3.791 bg), Bajada del Palo Oeste (-3.305 bg), Bajo del Choique – La Invernada (-1.690 bg), Chihuido de la Sierra Negra ( -985 bg), Bandurria Sur ( -616 bg) y Fortín de Piedra (-594 bg).
Per quanto riguarda la produzione di gas, a luglio è aumentata del 2,31% rispetto al mese precedente con 70,67 milioni di metri cubi al giorno (mlnm³/g), sebbene si osservi un calo rispetto ai valori registrati nel corso del 2019, di -12,03% rispetto a luglio 2019 e -5,52% dell’accumulato nel 2020 rispetto al 2019.
Tuttavia la produzione mensile di gas più alta è stata registrata a Fortín de Piedra con 1,4 mlnm³/g), El Mangrullo (0,61 mlnm³/g), Aguada de la Arena (0,46 mlnm³/g), Loma Campana (0,19 mlnm³/g) e Loma la Lata-Sierra Barrosa (0,11 mlnm³/g).
In quanto agli idrocarburi non convenzionali, lo scorso luglio si è registrato un aumento del numero totale di pozzi attivi con 1.787, sette in più rispetto al mese di giugno.