venerdì, Aprile 19, 2024

DA WASHINGTON VIA LIBERA ALL’ENI PER INTERVENIRE SULLA FSO NABARIMA DI PDVSA

Must read

Novità al vertice: Maurizio Coratella è il nuovo Vicepresidente di McDermott

Maurizio Coratella, aresino classe 1965, è stato nominato Vicepresidente esecutivo e Direttore operativo di McDermott International Ltd, presso cui presterà servizio a partire dal...

Nuova scoperta di Petrobras in acque profonde

Nel bacino del Potiguar, a circa 190 chilometri da Fortaleza, in Brasile, Petrobras ha scoperto un accumulo di petrolio in acque ultra profonde a...

Pichetto Fratin: “Gas indispensabile fino al 2050”

Nel corso di un'intervista rilasciata dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin a Simone Spetia e andata in onda durante la...

TotalEnergies si espande in Texas

La multinazionale francese TotalEnergies ha acquisito il 20% della partecipazione al progetto Dorado nell'ambito del giacimento di gas naturale Eagle Ford, in Texas, detenuto...

L’Eni potrà intervenire a soccorso della FSO Nabarima di PDVSA (la compagnia petrolifera statale del Venezuela), ancorata nel golfo di Paria e carica di oltre 1 milione di barili di greggio, che a seguito dell’allagamento nella sala macchine si è inclinata in maniera pericolosa. L’acqua salata avrebbe danneggiato la parte elettrica e una serie di dispositivi importanti come il sistema di controllo per il rilevamento dei gas e quello di protezione anti-incendio.

Anche se si tratta di un’unità stazionaria, con la funzione di immagazzinare petrolio proveniente dalla piattaforma 4F che si trova a 22 km, la situazione ha generato profonda preoccupazione nei paesi vicini.

Per scongiurare il peggio, qualche giorno fa è arrivato il via libera da Washington alla compagnia italiana ENI, socia di PDVSA per operare nella fascia dell’Orinoco, che le consentirà quindi di scaricare circa 1.200.000 barili di greggio contenuto nelle enormi stive della FSO Nabarima.

L’ENI inoltre ha ottenuto il permesso anche di eseguire tutte le riparazioni necessarie della nave al fine di evitare un disastro ecologico che minaccerebbe tutta la costa dei Caraibi.

Nelle ultime settimane sono state fatte diverse ispezioni tecniche dal personale di Trinidad & Tobago, per valutare la serietà dei danni e di scartare eventuali pericoli di fuga di petrolio.

L’ENI quindi è pronta ad effettuare questa complessa manovra per scaricare il petrolio applicando metodi che prevedono l’utilizzo delle più moderne tecnologie disponibili, e avrebbe noleggiato la petroliera Delta Captain per procedere al recupero del petrolio, previa approvazione del piano da parte dei vertici della compagnia venezuelana PDVSA.

Html code here! Replace this with any non empty text and that's it.

Latest article

Novità al vertice: Maurizio Coratella è il nuovo Vicepresidente di McDermott

Maurizio Coratella, aresino classe 1965, è stato nominato Vicepresidente esecutivo e Direttore operativo di McDermott International Ltd, presso cui presterà servizio a partire dal...

Nuova scoperta di Petrobras in acque profonde

Nel bacino del Potiguar, a circa 190 chilometri da Fortaleza, in Brasile, Petrobras ha scoperto un accumulo di petrolio in acque ultra profonde a...

Pichetto Fratin: “Gas indispensabile fino al 2050”

Nel corso di un'intervista rilasciata dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin a Simone Spetia e andata in onda durante la...

TotalEnergies si espande in Texas

La multinazionale francese TotalEnergies ha acquisito il 20% della partecipazione al progetto Dorado nell'ambito del giacimento di gas naturale Eagle Ford, in Texas, detenuto...

McDermott firma un grosso contratto in Malesia

A distanza di 14 anni dal primo progetto malese, McDermott ottiene un nuovo contratto, dal valore compreso tra 1 e 50 milioni di dollari,...