Sono giorni intensi per l’Eni: la corporation italiana, dopo aver annunciato nuovi investimenti in Algeria e aver firmato un accordo con la compagnia nazionale Sonatrach, ha comunicato di aver ottenuto dal Governo dell’Indonesia il via libera allo sviluppo del progetto offshore Merakes e nel frattempo ha presentato alla Borsa di Milano il suo piano strategico 2018-2020.
Per quanto riguarda le attività indonesiane, il gruppo di San Donato Milanese spiega in una nota che il Ministero dell’Energia e delle Risorse Minerarie della Repubblica di Indonesia ha approvato (in soli tre mesi dalla data di presentazione del progetto e meno di undici mesi dopo dall’avvio della produzione del campo Jangkrik Complex nel PSC Muara Bakau) il piano di sviluppo del giacimento denominato Merakes, situato nel Production Sharing Contract (PSC) di East Sepinggan, Stretto di Makassar, offshore di East Kalimantan.
Il giacimento di Merakes, che si stima contenga circa 2 trilioni di piedi cubici (Tcf) di gas in posto, è ubicato in 1.500 metri di profondità d’acqua a circa 35 chilometri a sud ovest della Jangkrik Floating Production Unit (FPU) ed è stato scoperto nel 2014 con il pozzo Merakes 1.
A gennaio 2017 Eni ha perforato e testato con successo il pozzo di delineazione Merakes 2, mentre il piano di sviluppo appena approvato prevede la perforazione e il completamento di sei pozzi sottomarini e la costruzione e l’installazione di sistemi sottomarini e linee di produzione che saranno collegate alla FPU Jangkrik. Il gas verrà quindi spedito alla centrale di trattamento del GNL di Bontang, nell’East Kalimantan, gestita dalla compagnia PT Badak.
Eni, attraverso la sua controllata Eni East Sepinggan Limited, è l’operatore di East Sepinggan PSC con una quota dell’85%, mentre Pertamina Hulu Energy detiene il restante 15%.
A Milano, invece, l’Eni ha presentato – tramite un apposito Investor Day organizzato a Piazza Affari – i contenuti del piano strategico per il quadriennio 2018-2022, che prevede un forte impegno sulla ricerca e sullo sviluppo di fonti energetiche ‘green’, nonché particolare attenzione al rilancio delle attività del ‘cane a sei zampe’ in territorio italiano.
“Lavoriamo in decine di Paesi nel mondo e in ogni Paese integriamo le nostre competenze e la nostra passione con quelle delle popolazioni che ci ospitano, con risultati straordinari. Ma le nostre radici sono in Italia ed è proprio qui che vediamo il potenziale per investire di più. L’Italia è il nostro primo Paese a livello di investimenti: 7 miliardi di euro nei prossimi 4 anni, di cui 1 miliardo di euro destinato alle attività green, incluse le spese per la ricerca e sviluppo al servizio del processo di decarbonizzazione” ha infatti spiegato agli investitori riuniti a Piazza Affari l’AD di Eni Claudio Descalzi.