Per la perforazione di un nuovo pozzo esplorativo nell’offshore di Timor Est, l’Enie deciso di affidarsi a Maersk Drilling, la società specializzata in questo tipo di attività parte del colosso marittimo danese AP Moller-Maersk.
Come ha rivelato l’azienda scandinava in una nota, Eni e Maersk hanno infatti firmato un contratto per il noleggio del Maersk Deliverer, rig semi-sommergibile costruito nel 2009 e in grado di perforare in acque profonde fino a 3.000 metri. L’incarico è relativo alla perforazione di un singolo pozzo nell’area JPDA 11-106 Joint Venture, nell’offshore di Timor Est, attività che inizierà a marzo 2019 e durerà circa 2 mesi. Eni però dispone di un’opzione per lo scavo di un secondo pozzo, corrispondente ad altri due mesi di lavoro.
Attualmente, il Maersk Deliverer si trova ormeggiato a Labuan, in Malaysia, dove è fermo dallo scorso marzo dopo aver concluso una campagna di perforazioni offshore in Far East.
Nell’ambito del contratto appena firmato, Maersk Drilling si è impegnata ad utilizzare una quota di manodopera locale e fornitori locali per l’approvvigionamento del materiale necessario all’esecuzione del contratto, con l’obbiettivo di favorire lo sviluppo dell’economia di Timor Est.
L’Eni è presente fin dal 2006 nel Paese asiatico, con vari asset in ambito upstream, ed è operatore della JPDA 11-106 PSC, con un interesse del 40,53%, in joint venture con INPEX Offshore Timor-Leste Ltd, con il 35,47%, e Timor GAP PSC 11-106 Unipessoal Limitada (TimorGap), con il 24%.