I risultati della prima metà dell’anno
In seguito al forte rialzo della domanda di gas naturale in Europa, Gazprom ha recentemente dichiarato di aver aumentato la propria produzione di gas del 18%, pari a 42,4 miliardi di metri cubi (Bcm), arrivando dunque a quota 279 Bcm rispetto al primo semestre dello scorso anno.
Motivo di questo forte incremento produttivo sono le esportazioni verso l’Europa che, con un aumento del 24%, raggiungono le 107,5 Bcm di gas esportato; un risultato, afferma la compagnia, che si avvicina molto al massimo record di esportazioni in Europa nello stesso periodo nel 2018, con quasi 109 Bcm di gas.
Gazprom ha dichiarato che ad oggi, circa 19,2 Bmc di gas è stato impiegato per soddisfare fabbisogno di gas del paese e che vi è, inoltre, un aumento costante della fornitura di gas alla Cina dal giacimento di oil&gas di Chayanda, in Siberia.
Nuovi investimenti per i campi Oil&Gas
Tuttavia, dopo il calo della domanda nella prima metà del 2020 per via della pandemia, si ritiene che la capacità produttiva di alcuni grandi campi di Gazprom nella penisola del Yamal-Nenets, ormai vicini all’esaurimento, abbiano subito una battuta d’arresto.
Secondo gli analisti, la compagnia russa dovrà eseguire nuove perforazioni per raggiungere e sfruttare maggiormente i serbatoi di gas e petrolio nel suo campo principale di Bovanenkovo, anch’esso nella penisola dello Yamal.