Il TurkStream, nuovo gasdotto che porterà il gas russo in Turchia (e da lì una quota raggiungerà l’Europa) attraverso il Mar Nero, entrerà in funzione entro la fine del 2019, nel pineo rispetto dei tempi previsti.
Lo ha confermato nei giorni scorsi, con una nota ufficiale, Gazprom, colosso pubblico russo che ha promosso e realizzato l’opera – di fatto un’alternativa al SouthStream, progetto a lungo studiato e poi accantonato dopo che una seria di lavori erano già stati appaltati a diverse aziende, compresa l’italiana Saipem (che aveva quindi avviato un contenzioso, risolto solo di recente) – e che ha assicurato: “Il collaudo del gasdotto è ormai nelle sue fasi finali e la condotta inizierà ad operare entro la fine dell’anno. Al momento entrambe le linee sottomarine (l’infrastruttura si compone di due pipeline parallele lunghe 930 Km, con una capacità di oltre 15 miliardi di metri cubi all’anno ciascuna; ndr) che collegano la stazione onshore di Anapa (città che si trova sulla costa russa del Mar Nero; ndr) con il terminal di ricezione sulla costa della Turchia, vicina Kiyikoy, sono già state riempite di gas, mentre il tratto terrestre in territorio russo è già pronte e alla stazione di ricezione turca sono in fase di completamento i test”.
Tempistiche che sono state poi confermate anche dal ministro dell’Energia e delle Risorse naturali di Ankara, Fatih Donmez, che nel corso di una visita al cantiere del TurkStream, nella provincia occidentale di Kirklareli, ha assicurato: il gasdotto sarà completato ed entrerà in funzione entro la fine dell’anno.