L’utilizzo del GNL (gas naturale liquefatto) come carburante navale sta diventando una pratica sempre più diffusa: molte delle navi da crociera e anche alcuni traghetti attualmente in costruzione dai cantieri saranno dotati di sistemi di propulsione ibrida, e i porti europei, compresi quelli italiani, si stanno progressivamente dotando delle strutture adatte per effettuare il rifornimento di gas liquido a queste nuove unità (bunkeraggio di GNL).
Motivo per cui l’Unione Europea, e in particolare la European Maritime Safety Agency (EMSA) – agenzia con sede a Lisbona, in Portogallo – hanno deciso di intervenire sul tema provando a definire meglio il contesto normativo in cui queste operazioni, oggi ancora pionieristiche, si svolgeranno sempre più frequentemente.
Nei gironi scorsi, infatti, la EMSA ha pubblicato sul proprio sito istituzionale le ‘Guidance on LNG Bunkering to Port Authorities and Administrations’, ovvero una serie di linee guida destinate alle autorità portuali e alle altre pubbliche amministrazioni competenti in tema di utilizzo del GNL come carburante per le navi.
Il documento, che si compone di oltre 400 pagine ed è stato redatto in collaborazione con la DG Move della Commissione Europea, gli Stati membri dell’UE e i rappresentanti dell’industria marittima nel contesto dell’European Sustainable Shipping Forum, analizza il contesto di mercato del settore, l’attuale assetto normativo che lo regola, chiarisce quali sono i percorsi autorizzativi che le amministrazioni devono compiere per ottenere i permessi e realizzare così nuovi depositi e hub per il rifornimento nei porti, riservando poi ampio spazio ai temi più strettamente operativi e quindi ai rischi connessi con questo nuovo combustibile, nonché alla sicurezza.