La domanda globale di gas naturale liquefatto (GNL) per bunkeraggio navale crescerà considerevolmente nei prossimi anni, arrivando a 9 milioni di metri cubi nel 2025 per raggiungere quota 30 milioni di metri cubi nel 2030, quando la flotta mondiale di bettoline per il rifornimento del gas avrà raggiunto le 8.000 unità (dalle 556 attuali).
Sono queste le previsioni della società specializzata Pavilion Energy, raccolte e rilanciate da S&P Global Platts.
“Stimiamo che nel 2030 Singapore avrà una quota di mercato del 20% nel GNL, in linea con la sua posizione attuale di hub mondiale del bunkeraggio navale” ha spiegato Alan Heng, managing director di Pavilion Energy per l’Asia. Secondo Heng, la crisi del coronavirus ha solo rallentato lo switch verso il GNL, così come il calo del prezzo del greggio, e quindi quello del bunker tradizionale, hanno reso meno conveniente dal punto di vista economico il passaggio a carburanti alternativi. Nonostante questo, Hang è convinto che i fondamentali del gas naturale liquefatto, come migliore soluzione per ridurre l’impatto ambientale dello shipping, siano ancora decisamente solidi.
Pavilion non appare preoccupata neanche dalle principali problematiche che notoriamente affliggono questo settore, ovvero i costi ancora elevati e la carenza di infrastrutture per il rifornimento . “Tutte questioni – secondo Heng – che si risolveranno in tempi relativamente brevi, rendendo il GNL il combustibile maggiormente adottato nell’industria marittima”.