Il nuovo gasdotto TurkStream, pipeline che collegherà la Russia con la Turchia e con i mercati finali dell’Europa meridionale – sostituendosi di fatto all’ormai abbandonato progetto South Stream – ha ricevuto il via libera definitivo dal Governo di Ankara.
South Stream Transport BV, la società olandese controllata al 100% da Gazprom cui compete lo sviluppo del nuovo gasdotto, ha infatti annunciato che il Ministero turco dell’Ambiente ha concluso con esito positivo la procedura di Environmental Impact Assessment (EIA) avviata lo scorso 21 giugno.
Per valutare l’impatto dell’infrastruttura, che sarà costituita da due diverse linee, la prima tra Russia e Turchia e la seconda diretta fino in Sud Europa, con una capacità complessiva di 15,75 miliardi di metri cubi all’anno, l’esecutivo turco ha costituito un’apposita Review and Evaluation Commission (REC), che si è incontrata con i vertici del Ministero dell’Ambiente lo scorso 4 luglio e ha poi redatto un proprio parere scritto, relativo alla porzione offshore del gasdotto, di carattere positivo.
Durante la procedura sono stati coinvolti tutti gli stakerholders turchi, dalle istituzioni alle comunità locali, compresi i gruppi di pescatori attivi nell’area interessata dai lavori di posa della condotta.
Il parere definitivo emerso dalla EIA ha tenuto conto di tutti i possibili impatti ambientali e sociali dell’opera, formulando raccomandazioni su come minimizzare i possibili effetti negativi e amplificare invece le ricadute positive sul territorio.
La posa del tratto sottomarino di TurkStream è stata affidata da South Stream Transport alla società specializzata Allseas, che ha già iniziato a lavorare impiegando le sue due navi posatubi Audacia e Pioneering Spirit.