Il gas naturale avrà un peso sempre maggiore nel mix energetico globale, grazie all’aumento della domanda e alla parallela crescita dei livelli produttivi, resa possibile dall’ingresso di nuovi player sul mercato.
A certificarlo è l’International Energy Agency (IEA), che nel suo report ‘Gas 2017’ analizza le dinamiche del settore durante i prossimi 5 anni, periodo nel quale i consumi cresceranno in misura considerevole e il mercato subirà una notevole evoluzione.
In base allo studio della IEA, il consumo di gas aumenterà a livello mondiale dell’1,6% all’anno arrivando nel 2022 a quota 4.000 miliardi di metri cubi, rispetto ai 3.600 miliardi di metri cubi consumati nel 2016. La nuova domanda sarà sostenuta soprattutto dalla crescita dei consumi cinesi, che peseranno per il 40% dell’incremento complessivo, mentre sul lato della produzione saranno gli USA a contribuire da soli per il 40% dell’output supplementare. Grazie al massiccio sfruttamento delle nuove risorse di shale gas, infatti, gli Stati Uniti entro il 2022 arriveranno ad una produzione annua di 890 miliardi di metri cubi, più di un quinto dei volumi globali.
Circa la metà della produzione di shale gas americano è però destinata a trasformarsi in GNL per essere poi esportato, con effetti concreti sul mercato internazionale.
L’aumento dell’offerta e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento modificheranno infatti gli attuali modelli di business e le dinamiche di formazione dei prezzi: i contratti di fornitura, storicamente rigidi e di lungo periodo, diventeranno infatti più flessibili e l’intero mercato sarà molto più fluido. Inoltre la crescente disponibilità di gas naturale liquefatto porterà una rinnovata concorrenza nei confronti degli operatori dei gasdotti (che invece trasportano il materiale allo stato gassoso), con beneficio per i clienti finali.