Saipem farà risparmiare una bella cifra, nell’ordine dei 6-7 miliardi di dollari, ai soci del consorzio che sta realizzando il nuovo impianto di liquefazione del gas naturale Arctic LNG 2, sulla penisola di Gydan, sulle coste artiche della Russia.
La tecnologia messa a disposizione dal contractor italiano – ha infatti rivelato nei giorni scorsi la major francese Total, partner del progetto – consentirà di ridurre il costo di costruzione della struttura del 20-30% rispetto a Yamal LNG, impianto di liquefazione analogo ma già attivo dal dicembre 2017.
Total è azionista di Arctic LNG 2 col 10%, come le cinesi CNPC e CNOOC, mentre il 70% del consorzio è in mano al produttore russo di gas Novatek, che, insieme alla stessa Total, è azionista anche di Yamal LNG.
La corporation francese è guidata in Russia da Arnaud Le Foll che, parlando con l’agenzia di stampa Reuters a margine di una conferenza svoltasi a San Pietroburgo, ha spiegato come Saipem stia costruendo, nello stabilimento di Novatek a Murmansk, quelle che vengono definite gravity-based structure platforms (GBS) per la liquefazione del gas naturale. Le GBS, già utilizzate diverse volte nel Mare del Nord, non sono invece mai state utilizzate in Russia fino ad ora. Arctic LNG ne avrà 3 ridurrà così i costi complessivi di costruzione, che secondo i calcoli di Novatek dovrebbero aggirarsi tra i 20 e i 21 miliardi di dollari, rispetto ai 27 miliardi di dollari che si erano resi necessari per costruire l’impianto di Yamal LNG.
Arctic LNG 2 dovrebbe iniziare ad operare tra il 2022 e il 2023 e, con una capacità annua complessiva di 19,8 milioni di tonnellate di GNL, sarà il più grande impianto di questa tipologia attivo in Russia.