L’Eni ha avviato in questi giorni la perforazione di un nuovo pozzo esplorativo nell’offshore dell’Alaska.
A renderlo noto è il Bureau of Safety and Environmental Enforcement (BSEE), agenzia federale del Governo americano dedicata alla tutela dell’ambiente marino nell’ambito delle attività di estrazione offshore, che ha spiegato come la scorsa settimana Eni US Operating Co Inc, controllata del gruppo italiano, abbia avviato le operazioni per la trivellazione di un pozzo nelle acque statali dell’Alaska, con base sulla Spy Island Drillsite, nel Mar di Beaufort.
Lo scorso 28 novembre le autorità USA avevano accolto la richiesta di permesso per trivellare avanzata dall’Eni, mentre nei primi giorni di dicembre rappresentanti del BSEE hanno svolto in loco un’ispezione preventiva per verificare che tutte le attrezzatura e i sistemi di sicurezza implementati dalla corporation di San Donato Milanese fossero in linea con la normativa vigente.
“L’offshore artico è una parte importante del Outer Continental Shelf, e la nostra struttura è in prima linea lavorando con gli operatori per promuovere la sicurezza a la sostenibilità ambientale delle attività estrattive” ha commentato il Direttore del BSEE Scott Angelle.
Durante il corso delle attività di trivellazione, ispettori regionali del BSEE effettueranno periodiche ispezioni per verificare il coretto svolgimento delle operazioni.
Oltre alle trivellazioni che vengono effettuate con base sulla Spy Island, il personale dell’ufficio regionale dell’Alaska del BSEE, in collaborazione con lo Stato dell’Alaska, sovrintende l’estrazione petrolifera della Northstar Island nel Mar di Beaufort, dove vengono prodotti circa 10.000 barili di greggio al girono. Un altro progetto di estrazione nel Mar di Beaufort, denominato Liberty, è invece attualmente in fase di valutazione dell’impatto ambientale da parte del Bureau of Ocean and Energy Management.