L’Eni ha chiuso con numeri sostanzialmente positivi il primo trimestre del 2019, archiviando un utile netto adjusted pari a 990 milioni di euro, in linea col dato del Q1 2018, e un utile netto di 1,09 miliardi, in crescita del 15% rispetto ai 946 milioni di utile netto totalizzati nei primi 3 mesi dello scorso anno. In linea con i dati dello stesso periodo del 2018 anche l’utile operativo adjusted, attestatosi a quota 2,35 miliardi di euro nel trimestre.
“Sono molto soddisfatto dell’eccellente performance industriale e finanziaria realizzata da Eni nel primo trimestre 2019” ha commentato Amministratore delegato del gruppo italiano Claudio Descalzi. “In particolare, il business E&P, in presenza di uno scenario di mercato sostanzialmente invariato, migliora i propri risultati economici del 25% rispetto al primo trimestre 2018, a conferma di una generazione di cassa ad anno intero in crescita. Anche i risultati del settore G&P sono in miglioramento: l’utile operativo aumenta del 16% a 372 milioni e questo ci dà ulteriore conforto sul conseguimento dell’obiettivo di 500 milioni di risultato ad anno intero. Il downstream R&M e Chimica attenua l’effetto di uno scenario margini recessivo e mantiene l’aspettativa di un ampio recupero nei prossimi nove mesi, soprattutto nella Raffinazione e nel Marketing oil. Complessivamente, la gestione del primo trimestre ha generato un flusso di cassa da risultato di 3,42 miliardi, in crescita dell’8% e superiore di 1,5 miliardi agli investimenti di periodo, che sono stati pari a circa 1,9 miliardi, in linea con le aspettative di un valore di 8 miliardi ad anno intero. Il gruppo quindi – ha concluso il numero uno dell’Eni – conferma la qualità e robustezza del proprio portafoglio, capace di coprire nel 2019 costi, investimenti e dividendi ad un prezzo Brent di 55 dollari e di generare, in caso di prezzi superiori come nel momento attuale, cassa in eccesso”.