L’Eni intende rafforzare la propria presenza in progetti nell’offshore dell’Algeria, mentre per quanto riguarda l’Iran, l’interesse c’è ma per potersi concretizzare dovranno cambiare le condizioni di sviluppo dei campi estrattivi.
E’ quanto ha dichiarato il CEO della corporation italiana Claudio Descalzi durante un incontro svoltosi a Londra, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters.
Parando in generale del mercato internazionale del gas e delle sue prospettive, il numero uno del ‘cane a sei zampe’ ha sostenuto che i vari progetti in corso in questo settore nei Paesi dell‘Est del Mediterraneo, come Egitto, Cipro e Israele, potrebbero aiutare l‘Europa a diversificare le importazioni di gas a seguito del calo della produzione nel Mare del Nord e all‘incremento delle forniture dalla Russia. In particolare l’Egitto – secondo Descalzi – giocherà un ruolo fondamentale nell‘export del gas, grazie alle infrastrutture esistenti, e potrebbe diventare un hub trasferendo 20 miliardi di metri cubi di gas annualmente in pochi anni.
Per quanto riguarda le attività dell’Eni nella regione, l’obbiettivo è quello di espandere la propria presenza in Algeria, specie in ambito offshore, mentre per quanto riguarda eventuali nuove opportunità in Iran, Descalzi ha ribadito che devono essere migliorati i termini di sviluppo dei campi estrattivi, prima che la società sia nuovamente interessata.