Il gruppo italiano TechiNt realizzerà una nuova raffineria in Egitto, che servirà al Paese nordafricano per soddisfare la domanda interna di prodotti petroliferi (soprattutto diesel) e ridurre quindi la dipendenza dalle importazioni.
Il contratto, del valore di 2,5 miliardi di dollari, è stato firmato nei giorni scorsi alla presenza del Ministro del Petrolio e delle Risorse Minerali dell’Egitto, Tarek al-Mulla, da Mohamed Badr Eddin, Presidente della Assiut National Oil Processing Company (ANOPC), e dai vertici di Techint Engineering, la società del gruppo Techint attiva nei servizi di project management, ingegneria, acquisti e costruzione per progetti su larga scala nei settori oil&gas, energia, attività estrattive, infrastrutture e architettura per edifici civili e impianti industriali.
Il nuovo polo di raffinazione sarà progettato per massimizzare lo sfruttamento, tramite l’innovativa tecnica dell’hydrocracking, del mazut, prodotto a basso valore che potrà essere così trasformato in combustibili ad alto valore, soprattutto diesel corrispondente alle specifiche europee.
Il nuovo impianto, che sorgerà ad Asyut, città situata nel cuore del Paese nordafricano, avrà una capacità produttiva di 2,8 milioni di tonnellate all’anno e produrrà anche butano e nafta, utilizzati per i gasoli ad alto contenuto di ottani.
Questa iniziativa rientra in un più ampio piano di potenziamento della capacità di raffinazione nazionale del Governo del Cairo che ha messo in atto anche altre operazioni analoghe. In tale contesto si inserisce la recente firma tra la Egyptian Petrochemicals Holding Company (ECHEM) e Bechtel Group di un contatto da 6,7 miliardi di dollari per la costruzione di un nuovo complesso petrolchimico nella Suez Canal Economic Zone.