La compagnia statale messicana Pemex ha ottenuto il via libera dall’ente regolatore del settore idrocarburi (CNH) per modificare il programma di sviluppo nel giacimento offshore di Etkal.
Attualmente in questa area, che ha una superficie di 56 km2, si trovano quattro pozzi attivi che producono gas e liquidi associati. Scoperto nel 2004 e produttivo dal 2016, il giacimento di Etkal attualmente produce 52 milioni di piedi cubi al giorno di gas naturale e 4000 barili al giorno di petrolio, ma in base agli studi di esplorazione, il suo potenziale è molto maggiore e per questo sono necessari nuovi investimenti per aumentare la produzione.
Con questa modifica si darebbe inizio alla perforazione di due nuovi pozzi entro i prossimi sei mesi, ma il vero obiettivo finale di Pemex è quello di sfruttare le riserve calcolate in 9,9 milioni di barili di petrolio e 128.000 milioni di piedi cubi di gas naturale a breve termine.
Questo nuovo investimento è stato possibile grazie all’aumento degli utili netti confermati la settimana scorsa e che riguardano il periodo del terzo e quarto trimestre del 2020, risorse economiche che hanno permesso di aumentare gli investimenti nei progetti di esplorazione e produzione senza ricorrere all’intervento delle multinazionali estere.
Anche grazie alla riduzione del 20,7% nei costi di estrazione, passati da 14 dollari al barile del 2019 a 11,15 dollari nel 2020, Pemex ha risparmiato un ingente capitale dopo quattro anni di pesanti deficit.
Alla base di questo importante risparmio operativo c’è anche l’approvazione delle nuove norme anti corruzione entrate in vigore nella seconda metà dell’anno scorso, che hanno permesso di risparmiare anche in termini di prezzi e tariffe per i servizi di logistica utilizzati nell’esplorazione di nuovi giacimenti. Senza la caduta dei consumi e dei prezzi del petrolio generati dal Covid, la produzione di Pemex avrebbe raggiunto una media di 1,7 milioni di barili al giorno, registrando così un aumento di 31.000 barili rispetto al 2019.