mercoledì, Ottobre 23, 2024

L’Eni annuncia una scoperta di petrolio in Norvegia e riavvia l’impianto di liquefazione del gas di Damietta (Egitto)

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Novità a sud del Mediterraneo e nell’estremo nord europeo per l’Eni, che ha annunciato una scoperta di petrolio nell’offshore della Norvegia e ha concluso positivamente l’accordo siglato con le controparti nei mesi scorsi per riavviare l’impianto di liquefazione del gas di Damietta, in Egitto.

In Norvegia, la controllata Vår Energi (Eni 69,85% e HitecVision 30,15%) ha annunciato la scoperta a olio nella licenza PL532 (di cui la stessa Var ha una quota del 30%, mentre Equinor è operatore col 50%) nel Mare di Barents, effettuata tramite la perforazione del pozzo 7220/7-4 sul prospetto esplorativo denominato Isflak.

Il pozzo – spiega l’Eni in una nota – è situato circa 10 km a sudovest della scoperta di Skrugard e 230 km a nord ovest di Hammerfest in una profondità d’acqua di 349 metri. È stato perforato sino ad una profondità di 2.080 metri e ha incontrato una colonna mineralizzata a olio leggero di oltre 100 metri. La nuova scoperta – per cui le stime preliminari indicano un volume di idrocarburi in posto tra i 65 e i 100 milioni di barili – sarà collegata all’hub di produzione di Johan Castberg.

Per quanto riguarda l’Egitto, l’Eni ha invece annunciato di aver chiuso con la Repubblica Araba d’Egitto (ARE), la Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC), la Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) e la società spagnola Naturgy, l’accordo firmato lo scorso dicembre che prevede il riavvio dell’impianto di liquefazione di Damietta, la risoluzione amichevole delle dispute pendenti di Union Fenosa Gas e SEGAS con EGAS e ARE e la ristrutturazione societaria della stessa Union Fenosa Gas, i cui asset sono stati ripartiti fra i soci Eni e Naturgy.

L’impianto di liquefazione, di proprietà della società SEGAS (50% Eni, 40% EGAS e 10% EGPC), con una capacità di 7,56 miliardi di metri cubi all’anno, fermo dal novembre del 2012, ha già ripreso la produzione e lo scorso 22 febbraio è stato effettuato il primo carico di GNL, seguito poi da un secondo il 4 marzo, mentre il terzo, che è attualmente in fase di carico presso l’impianto, sarà commercializzato direttamente da Eni all’interno del proprio portafoglio clienti in Europa.

Con questo accordo – assicura ‘il cane a sei zampe’ – “la società rafforza la propria presenza nell’Est Mediterraneo, una regione chiave per l’approvvigionamento di gas naturale, risorsa fondamentale per la transizione energetica di cui l’Egitto è il principale produttore dell’area”.

Per quanto riguarda le attività di Union Fenosa Gas fuori dall’Egitto, l’Eni subentrerà nella commercializzazione di gas naturale in Spagna, rafforzando la sua presenza nel mercato europeo del gas.

L’accordo si conclude in un periodo in cui, anche grazie alla rapida in produzione delle recenti scoperte di gas naturale di Eni, i campi di Zohr e Nooros, l’Egitto ha riacquistato la piena capacità di soddisfare la domanda interna di gas e può quindi destinare la produzione eccedente all’esportazione attraverso gli impianti di GNL.

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