Eni ha firmato oggi quattro contratti per l’acquisizione di altrettanti blocchi esplorativi nell’offshore della Costa D’Avorio, in seguito ad una trattativa svolta con il Ministero delle Miniere, del Petrolio e dell’Energia. La firma è avvenuta nel contesto della prima edizione di SIREXE, l’Esposizione Internazionale delle Risorse Estrattive ed Energetiche, in corso di svolgimento ad Abidjan.
I quattro blocchi ricoprono un’area totale di 5.720 km2, in porzioni d’oceano che variano da 1.000 a 3.500 metri di profondità: si tratta di CI-504, CI-526, CI-706 e CI-708, che si trovano nelle vicinanze di Calao, riserva ricchissima di petrolio scoperto dalla stessa Eni nei primi mesi del 2024.
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Questa vicinanza potrebbe essere strategica per lo sfruttamento delle infrastrutture, se le esplorazioni nei quattro nuovi blocchi dovessero rivelarsi interessanti. L’azienda italiana avrà a disposizione nove anni per scoprirlo.
I nuovi contratti dimostrano come Eni non si voglia accontentare di possedere i due più grandi giacimenti di petrolio della Costa d’Avorio, Baleine e la stessa Cabao, ma sia alla costante ricerca di espansione e di incremento della produzione. Entro la fine di Dicembre 2024, infatti, inizierà la Fase 2 del giacimento Baleine, che farà incrementare la produzione a 60.000 boe al giorno e 70milioni di piedi cubi di gas associato.
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