Non c’è pace per l’industria petrolifera libica: la compagnia locale NOC (National Oil Company) è infatti stata costretta a sospendere nuovamente le attività del giacimento El Sharara, dopo il rapimento di 4 tecnici da parte di un gruppo armato.
Secondo le notizie circolate sulle agenzie di stampa, con una nota ufficiale NOC avrebbe confermato il rapimento di 4 dipendenti della società Akakus – joint-venture tra la stessa National Oil Company, Total, Repsol, Statoil e Omv – che lavoravano presso la stazione 186 del giacimento petrolifero di El Sharara, nella Libia sudoccidentale. Due sequestrati sarebbero già stati rilasciati, mentre altri due sarebbero ancora nelle mani dei rapitori.
Il Consiglio di Amministrazione di Akakus sta seguendo da vicino l’evolversi della vicenda, in stretto contatto con le autorità locali, mentre Presidente e Direttore generale della compagnia si stanno recando sul luogo del sequestro.
Per ragioni di sicurezza NOC ha deciso di chiudere tutti i pozzi nell’area circostante il luogo del rapimento, precauzione che causerà una perdita di produzione giornaliera di circa 160.000 barili.
El Sharara, situato nel deserto del Murzuq, nella Libia sud-occidentale, è stato scoperto nel 1980 ed è il più rande giacimento petrolifero del Paese nordafricano.