Secondo quanto riferito da fonti confidenziali all’agenzia di stampa Reuters, il Governo russo avrebbe ceduto una quota di Rosneft, portandosi al di sotto del 50% nel capitale del colosso petrolifero e quindi perdendo, almeno formalmente, il controllo sulla corporation i cui altri principali azionisti sono BP, con il 19,75% delle quote, e Qatar Investment Authority (QIA), tramite QH Oil Investments LLC, con il18,93%.
Rosneft, che è il principale produttore di petrolio della Russia, già nei giorni scorsi aveva rivelato di aver ceduto tutti i propri asset detenuti in Venezuela ad una società veicolo controllata direttamente dal Cremlino. In cambio, lo Stato russo avrebbe girato a Rosfnet il 9,6% del suo stesso capitale, scendendo al di sotto del 50% nell’azionariato dell’azienda guidata dall’Amministratore delegato Igor Sechin. Prima di questa operazione – che, tra i vari effetti, secondo la Reuters dovrebbe consentire a Rosneft di limitare il rischio di sanzioni americane in un periodo di forte tensione tra USA, Arabia Saudita e Russia proprio in tema di produzione petrolifera – Mosca controllava poco più del 50% della società , e quindi al momento dovrebbe essere scesa poco sopra il 40%, rimanendo di fatto l’azionista principale, ma non avendone più il controllo totale e diretto.