Le sanzioni statunitensi contro la compagnia petrolfera Rosneft Trading SA, controllata svizzera del colosso petrolifero russo Rosneft, minacciano di colpire le esportazioni di petrolio del Venezuela, soffocando sempre di più la principale fonte di entrate del paese.
Rosneft Trading, considerato il principale esportatore di greggio venezuelano, è stato infatti preso di mira dal Dipartimento del Tesoro USA, per aver contribuito a vendere petrolio che finanzia il regime di Maduro. La compagnia russa con sede in Ginevra trasporta circa la metà della produzione di petrolio di PDVSA, ormai caduta a 874.500 BPD nel mese di gennaio.
Alti funzionari del governo di Trump hanno affermato che questo provvedimento si può estendere a qualsiasi operatore che presti servizio a Rosneft per trasportare il greggio venezuelano. Per raggirare questo ostacolo, alcuni commercianti internazionali di petrolio sono quindi arrivati ad organizzare manovre marittime piuttosto rischiose in mare aperto, per trasferire il greggio da nave a nave senza utilizzare operatori portuali al fine di eludere quindi i controlli.
Rosneft e PDVSA sono partner dal 2010, anno in cui la compagnia controllata dal governo russo ha acquistato una partecipazione di PDVSA. Secondo alcune stime la compagnia russa fino ad oggi ha prestato 6,5 miliardi di dollari a PDVSA in cambio di pagamenti in petrolio.