La pandemia di coronavirus ha pesato in misura considerevole sui conti di Saipem, che ha chiuso il 2020 con un rosso superiore al miliardo di euro, ma l’azienda ha sottolineato l’efficacia delle contromisure messe in atto e ha confermato i piani futuri che guardano soprattutto verso la transizione energetica.
Il gruppo di San Donato Milanese ha chiuso lo scorso esercizio con fatturato in calo a 7,34 miliardi di euro, rispetto ai 9 miliardi del 2019, e un EBITDA sceso nello stesso intervallo da 1,14 miliardi a 428 milioni di euro, mentre l’EBITDA adjusted (al netto dei cosiddetti special items) si è attestato a quota 614 milioni di euro (1,22 miliardi nel 2019).
Come detto, il risultato netto è stato negativo per 1,13 miliardi di euro, rispetto all’utile di 12 milioni di euro del 2019, a causa soprattutto di svalutazioni di asset, che hanno pesato per 868 milioni di euro insieme agli oneri connessi alla riorganizzazione aziendale. Il risultato netto adjusted è infatti stato negativo per 268 milioni di euro, rispetto all’utile netto adjusted di 168 milioni di euro dell’esercizio precedente.
Saipem ha comunque consolidato un significativo portafoglio ordini, pari complessivamente (al 31 dicembre 2020) a 25 miliardi di euro (oltre 75% della porzione E&C non legato al petrolio), ancora ai massimi ed in aumento rispetto all’anno precedente.
A testimonianza di una crescente focalizzazione del business verso la transizione energetica, il contractor ha poi precisato che il 90% degli 8,7 miliardi di nuovi ordini acquisiti nel 2020 non sono legati al petrolio.
“Alla pandemia Saipem ha reagito con prontezza ed efficacia sia perché abituata ad affrontare emergenze e individuare pronte ed efficaci soluzioni alle stesse, sia perché, da tempo, attrezzata dal punto di vista organizzativo a gestire e comunicare le crisi” ha commentato Stefano Cao, CEO del gruppo italiano. “Questo ci ha consentito, seppur con rallentamenti dovuti al rispetto delle norme di salute e sicurezza imposte a livello mondiale e alla conseguente crisi economica, di non interrompere le attività operative e, anzi, di apportare significativi miglioramenti ai processi aziendali, anche grazie alla digitalizzazione, e accelerare la spinta strategica verso la transizione ecologica e l’evoluzione energetica. In quest’ottica proponiamo soluzioni per fronteggiare il cambiamento climatico, la richiesta di abbattimento dell’impronta carbonica, il mutamento di paradigma energetico e le necessità di mobilità sostenibile attraverso la realizzazione di hub energetici verdi offshore, di progetti di cattura e stoccaggio di CO2, di realizzazione di infrastrutture di produzione, stoccaggio e utilizzo di idrogeno. E siamo in grado di farlo da subito, forti delle nostre tecnologie, dei nostri brevetti e, soprattutto, dell’esperienza che ci deriva dalle decine di progetti già realizzati in questi campi. Forti delle nostre credenziali, abbiamo avanzato proposte concrete all’interno dei piani di ripresa supportati dal Next Generation EU. Al momento della ripresa economica Saipem sarà in una posizione privilegiata che le consentirà di concorrere da protagonista all’acquisizione dei nuovi progetti green e infrastrutturali”.