La oil major Shell punta a spostare progressivamente il focus del proprio business dal petrolio al meno inquinante gas naturale, senza tralasciare il filone delle energie alternative su cui investirà oltre un miliardo di dollari all’anno.
Recentemente la compagnia ha ceduto per 7,2 miliardi di dollari – scrive l’agenzia Bloomberg – un proprio giacimento petrolifero in Canada, operazione che ha consentito di portare la quota degli asset legati al gas naturale al 60% del totale delle riserve del gruppo.
Shell, come ha spiegato il CEO Ben Van Beurden, è nel mezzo di una profonda trasformazione necessaria non solo per sopravvivere all’attuale crisi del prezzo del greggio, ma anche per delineare un futuro sostenibile basato su fonti energetiche a basso impatto ambientale.
Per lo stesso motivo il numero uno di Shell – secondo quanto riportato dalla testata specializzata Offshore Energy Today – ha annunciato, in occasione della conferenza CERAWeek di Houston, che la compagnia intende investire almeno un miliardo di dollari all’anno per lo sviluppo di nuove fonti energetiche.
La transazione verso fonti pulite richiederà decenni, ma Shell – ha assicurato Van Beurden – intende giocare un ruolo da protagonista in questo processo in tutti i paesi in cui è attiva.
Per farlo, il primo obbiettivo è appunto quello di ridurre progressivamente le operazioni legate al petrolio e parallelamente incrementare l’impegno sul fronte del gas naturale, tendenza già avviata con l’acquisizione di BP che dispone di importanti giacimenti di gas in Kazakistan e in Australia.
Inoltre, Van Beurden ha spiegato che la nuova business unit di Shell New Energy Business, dedicata appunto alle energie alternative, avrà a disposizione un budget di un miliardo di euro all’anno per sviluppare progetti innovativi e a basso impatto ambientale, come quello per un nuovo parco eolico in Olanda (vicino alla città di Borssele) di cui Shell insieme a suoi partner si è aggiudicata il bando di gara avviato dalle autorità dei Paesi Bassi.