Col proliferare di progetti per nuovi depositi costieri di GNL (gas naturale liquefatto), era prevedibile che prima o poi si iniziasse a pensare anche alla creazione di una rete di trasporto per il gas naturale in Sardegna, isola attualmente ancora sprovvista di un’infrastruttura di questo genere.
A farlo per prima è stata SNAM, che con una nota ha annunciato di aver individuato, “insieme a Società Gasdotti Italia (SGI) e i suoi azionisti Macquarie European Infrastructure Fund 4 e Swiss Life Holding, un progetto comune per la realizzazione dell’infrastruttura di trasporto di gas naturale in Sardegna, alimentata da una molteplicità di punti di ingresso attualmente identificati in Cagliari, Oristano e Porto Torres”.
Si tratta per l’appunto dei porti sardi dove nei prossimi anni dovrebbero sorgere nuovi terminal in grado di riceve e scaricare GNL via nave, stoccarlo in forma liquida o anche rigassificarlo per poi immetterlo in una eventuale pipeline terrestre, proprio quella che si prefiggono di costruire SNAM e SGI.
Il progetto – si legge ancora nella nota dell’azienda italiana – è in grado di favorire minori costi in bolletta per famiglie e imprese oltre a nuove opportunità di sviluppo e competitività per l’economia locale e per l’occupazione, in particolare nei settori manifatturiero e dei trasporti marittimi.
La realizzazione e gestione congiunta di Snam e SGI del progetto e della rete di trasporto di gas naturale potrà essere affidata a una società controllata da Snam e la costruzione e messa in esercizio del primo tratto di rete è stimata nel primo semestre 2020, previo ottenimento delle autorizzazioni necessarie.
Gli sviluppi e la conclusione delle negoziazioni in corso – conclude SNAM – sono attesi nelle prossime settimane.