Dopo le iniziative già avviate a Ravenna (in partnership con il gruppo PIR-Petrolifera Italo Rumena) e a Oristano, Edison ha deciso di avviare l’iter per realizzare un deposito costiero di GNL anche nel porto di Brindisi.
Lo scorso 18 dicembre l’azienda energetica italiana – controllata dal gruppo francese EDF – ha infatti avanzato al Ministero dello Sviluppo Economico la richiesta di convocare una Conferenza dei Servizi Preliminare, in cui saranno presenti tutte le parti a vario titolo coinvolte nell’iniziativa e in cui Edison potrà acquisire, prima della presentazione del progetto definitivo, le opportune indicazioni sulle condizioni per ottenere, alla sua presentazione, i necessari pareri, intese, concerti, nulla osta, autorizzazioni, concessioni o altri atti di assenso comunque denominati necessari al rilascio dell’autorizzazione unica in materia di impianti strategici.
Autorizzazione unica che, per progetti di questo tipo, deve essere rilasciata dal MISE, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sentite le Regioni interessate.
Nel documento con cui il Ministero dello Sviluppo ha quindi convocato la Conferenza dei Servizi Preliminare – fissata per il 10 marzo prossimo, quando prenderà di fatto avvio l’iter autorizzativo del nuovo progetto di Edison – sono contenute le principali caratteristiche che avrà il futuro deposito brindisino, destinato a rifornire di GNL sia camion cisterna che bettoline per il bunkeraggio.
L’impianto sorgerà nell’area del porto denominata Costa Morena, e sarà costituito da un serbatoio a pressione atmosferica della capacità di 20.000 metri cubi e da una serie di opere accessorie che dovranno consentire l’attracco di navi metaniere per lo scarico del GNL al deposito aventi capacità di carico fino a circa 30.000 metri cubi, l’attracco di bettoline per il carico di GNL dal deposito aventi capacità di carico minimo di 1.000 metri cubi (in entrambi i casi la banchina individuata è quella di Costa Morena Est), il trasferimento del prodotto liquido dalle navi gasiere al serbatoio di stoccaggio e da quest’ ultimo alle bettoline (“terminal to ship”), attraverso bracci di carico, il carico delle autocisterne tramite apposite baie di carico, la gestione BOG e il sistema di rilascio/torcia.