NextChem – società del gruppo Maire Tecnimont attiva nel campo della chimica verde e delle tecnologie a supporto della transizione energetica – ha annunciato di aver siglato un’alleanza con Saola Energy per licenziare a livello internazionale una tecnologia per la produzione di diesel rinnovabile (Hydrotreated Vegetable Oil, detto HVO) da oli vegetali e grassi residui, e ha avviato un roadshow di promozione sul mercato americano che parte oggi a Houston in occasione della “National Ethanol Conference” e toccherà Washington in marzo e Minneapolis in giugno.
NextChem e Saola Energy uniranno know how ed esperienza per sviluppare una soluzione per il mercato “chiavi in mano”: la società italiana agirà in qualità di licenziante della tecnologia combinata e fornirà ai clienti servizi in materia di Engineering, Procurement e Construction e formazione per garantire pieno successo nell’impiego della tecnologia brevettata da Saola Energy, che consiste in una fase di idro-trattamento seguita da una di isomerizzazione per produrre diesel rinnovabile di alta qualità, a partire da oli e grassi residui. La tecnologia può processare una vasta gamma di materie prime ed è ideale per ottenere il pieno valore economico dei carburanti a basse emissioni di carbonio, a fronte degli incentivi previsti da diverse normative in essere.
Il processo – spiega la società del gruppo Maire Tecnimont in una nota – ha un approccio basato sulla modularità ed è concepito per capacità a partire dai 10 milioni di galloni all’anno (circa 30.000 tonnellate/anno), il che lo rende ideale sia per impianti di piccola taglia integrati con siti esistenti che forniscono la materia prima, sia per grandi impianti indipendenti che possono approvvigionarsi di grandi quantità di materie prime.
Il diesel rinnovabile (anche conosciuto come Hydrotreated Vegetable Oil, o HVO) viene spesso confuso con il biodiesel tradizionale (conosciuto anche come Fatty Acid Methyl Ester, o FAME), ma si tratta di prodotti diversi: etrambi possono derivare da oli vegetali e dai grassi residui, ma mentre il FAME presenta limiti di miscelazione con il diesel di origine fossile, il diesel rinnovabile è un carburante drop-in, ovvero completamente sostituibile al diesel fossile.
“Il diesel rinnovabile è una soluzione valida per la mobilità sostenibile e mostra un interessante trend di mercato, rappresentando il segmento nell’industria di biocarburanti a più veloce crescita. Per NextChem, questo accordo rappresenta un’opportunità per ampliare il portafoglio tecnologico in un settore in rapida espansione e costituisce anche una porta di accesso al mercato agri-tech americano” ha dichiarato Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato di Maire Tecnimont e NextChem. “NextChem sta guardando a soluzioni tecnologiche che, dando il miglior contributo alla decarbonizzazione, siano anche un’opportunità proficua per gli imprenditori per rafforzare il loro business o crearne di nuovi”.