In attesa di capire se la cosiddetta ‘dorsale sarda’, pipeline che dovrebbe correre da nord a sud della Sardegna consentendo la distribuzione capillare del gas, si farà davvero (cosa tutt’altro che scontata al momento), Italgas ha deciso di proseguire nel suo progetto di metanizzazione dell’isola puntando sul GNL. E, a tal fine, ha intavolato una trattativa commerciale con Higas, la società controllata all’80% del gruppo marittimo internazionale Avenir LNG e partecipata dalle società italiane Gas and Heat e CPL Concordia (con il 10% ciascuna) che sta realizzando il primo deposito di gas naturale liquefatto sulle coste sarde, pronto ad operare dal prossimo agosto nel porto di Oristano.
A rivelarlo è Claudio Evangelisti, Amministratore delegato di Gas and Heat, che è anche il general contractor del progetto, e delle stessa Higas, a margine del convegno LNG Global Forum, svoltosi a Milano.
“Italgas ha rilevato nel corso degli anni le concessioni di molti dei 38 bacini in cui era stata divisa la regione, nel progetto di metanizzazione originario, studiato anni fa e mai portato a termine. La società sta realizzando le reti di distribuzione finale in ogni bacino, come previsto, ma in assenza della possibilità di allacciare i singoli network locali alla dorsale, l’ipotesi più probabile è quella di realizzare dei depositi satelliti da rifornire di gas liquefatto via camion cisterna” spiega Evangelisti.
Si tratta di impianti in grado di ricevere GNL via camion e di rigassificarlo prima di immetterlo nella rete di distribuzione del relativo bacino, per la consegna ai clienti finali. “Ovviamente molto dipenderà dalla sostenibilità economica di questa soluzione, che però, in assenza della dorsale, sembra essere quella percorribile per realizzare davvero la metanizzazione della Sardegna”.
In quest’ottica – aggiunge quindi il numero uno di Gas and Heat e Higas – “è evidente che Italgas sia interessata ai possibili punti di accesso del GNL all’isola, e il nostro deposito di Oristano sarà uno di questi. Il primo ad essere completato. Motivo per cui – conclude Evangelisti – abbiamo avviato un dialogo con Italgas, da cui auspichiamo possano nascere presto opportunità di collaborazione”.