Per preservare liquidità in cassa, bilancio e dividendo, e fronteggiare quindi l’impatto economico derivante dalla pandemia di coronavirus in corso, l’Eni ha annunciato una drastica riduzione degli investimenti previsti per questo e per il prossimo anno, sopratutto in ambito upstream, dove una serie di nuovi progetti verranno sospesi.
In particolare – si legge in una nota diffusa dal ‘cane a sei zampe’ – nel 2020 Eni ridurrà i capex di circa 2 miliardi di euro, pari al 25% del totale previsto a budget, e gli opex di circa 400 milioni di euro. Per il 2021, la riduzione prevista dei capex sarà invece di circa 2,5- 3 miliardi di euro, pari al 30-35% di quanto previsto per lo stesso anno a piano.
I progetti interessati dagli interventi, spiega ancora l’Eni, riguardano principalmente le attività upstream, in particolare quelle relative all’ottimizzazione della produzione e ai nuovi progetti di sviluppo il cui avvio era previsto a breve. In entrambi i casi l’attività potrà essere riavviata velocemente al ripresentarsi delle condizioni ottimali, e con essa il recupero della produzione correlata. Per effetto di questa manovra e dello scenario particolarmente depresso, la produzione nel 2020 è prevista tra 1,8 e 1,84 milioni di barili di olio equivalente al giorno, e rimarrà invariata l’anno successivo.
“Mettiamo in campo questi interventi con l’obiettivo di difendere la solidità del nostro bilancio e del dividendo, preservando al contempo i più alti standard di sicurezza sul lavoro” ha commentato l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.