Nel corso del 2020 la domanda globale di petrolio diminuirà di 9,3 milioni di barili al giorno, una cifra da record che riporterà i consumi di greggio ai livelli di oltre 20 anni fa, e precisamente del 1995.
A dirlo, in un recente report, è l’International Energy Agency (EIA), che stima gli effetti sul mercato petrolifero delle misure di lockdown attuate da 187 paesi per fronteggiare l’emergenza coronavirus, la cui principale conseguenza è stata quella di bloccare di fatto la mobilità, riducendo drasticamente il consumo di quasi ogni tipologia di carburante.
L’EIA passa poi ad analizzare il lato dell’offerta di greggio, sostenendo che i tagli alla produzione globale stabiliti nei giorni scorsi dal cosiddetto OPEC + non potranno avere effetti immediati, ma potranno aiutare il mercato a riprendersi nel corso della seconda metà dell’anno.
“Non esiste ad oggi nessun accordo realizzabile – secondo l’agenzia – che possa tagliare la produzione globale tanto da pareggiare il crollo della domanda nel breve termine. Ma i tagli concordati la scorsa settimana sono comunque una solida base da cui partire, e possono iniziare a manifestare i loro effetti sul mercato nella seconda metà dell’anno. Abbassando il picco dell’eccesso di offerta e appiattendo la curva degli stoccaggi, questi tagli possono aiutare un sistema molto complesso ad assorbire gli effetti peggiori di questa crisi”.