La colombiana Ecopetrol, una delle compagnie più aggressive in quanto a investimenti in esplorazione e modernizzazione dei propri impianti, alla chiusura del bilancio del primo quadrimestre ha registrato un peggioramento significativo dei propri risultati.
Con una caduta del 65% del prezzo del petrolio, causato da un aumento dell’offerta e dalla diffusione del Covid, erano poche le speranze di ottenere un risultato diverso, nonostante la tempestiva riduzione degli investimenti programmati a gennaio con tagli annunciati pari a circa un miliardo di euro.
In base alla nuova politica occupazionale sono state subito applicate le misure di tele lavoro, con 9.000 dei 13.000 lavoratori totali che svolgono le proprie mansioni in modo remoto.
Tuttavia grazie alle diverse linee di credito ottenute con le banche alla fine del mese di marzo, la compagnia statale ha raccolto 2.900 milioni di euro, necessari per effettuare con il pagamento dei contratti a breve termine e l’emissione dei buoni nei mercati internazionali.
Anche l’implementazione di una nuova strategia commerciale ha permesso alla compagnia di reagire tempestivamente e adattarsi alle condizioni del mercato: in questo modo, è stato possibile anticipare le vendite di greggio e continuare nella diversificazione dei clienti finali.
Sebbene a livello nazionale, assieme ai propri soci, Ecopetrol ha potuto concludere la perforazione di solo tre pozzi, a livello internazionale ha ottenuto un ottimo risultato la perforazione del pozzo di confine Gato do Mato – 4, situato al largo del bacino brasiliano di Santos.
In quanto alla produzione la media raggiunta da Ecopetrol é stata di 735.000 barili al giorno, vale a dire un incremento del 7% rispetto al primo quadrimestre del 2019.
Nel segmento del downstream, l’impatto è stato abbastanza forte soprattutto nel mese di marzo, quando le misure imposte dal governo hanno bloccato la circolazione dei veicoli, con una conseguente riduzione dei volumi di raffinazione nel giro di una settimana del 2%.