Con l’acquisizione della connazionale Noble Energy (basata a Houston), la major americana Chevron farà il suo debutto nel Mediterraneo Orientale, diventando operatore del giacimento di gas Leviathan, che si trova nell’offshore di Israele.
Le due aziende americane hanno definito un accordo in base al quale Chevron acquisirà Noble per circa 5 miliardi di dollari, ma il valore del deal arriverebbe complessivamente a 13 miliardi di dollari, considerando l’esposizione debitoria della società energetica texana.
Noble porta in dote a Chevron, oltre al Leviathan anche una serie di giacimenti di shale gas in territorio americano. Questa acquisizione – ha spiegato Chevron in una nota – “ci garantisce riserve certificate e ancora non sfruttate a basso costo, che rafforzeranno ulteriormente il nostro già ampio portafoglio upstream. Inoltre Noble Energy porta anche asset a bassa intensità di capitale e alta generazione di cassa in Israele, consentendoci di rafforzare la nostra posizione nel Mediterraneo Orientale”.
Soddisfatto anche il CEO di Chevron Michael Wirth, che ha spiegato come “la nostra posizione di bilancio solida e la disciplina finanziaria” abbiano garantito all’azienda la necessaria flessibilità per “acquisire asset di qualità in questo momento particolarmente complesso e sfidante”.
Quella appena colta, secondo il top manager americano, era “un’opportunità per acquisire ulteriori riserve e risorse: il portfolio di asset di Noble, di elevata qualità, rafforzerà la nostra diversificazione geografica, incrementerà la flessibilità della struttura di capitale e migliorerà la nostra capacità di generare flussi di cassa”.
In base a quanto rivelato dalla stessa Chevron, l’acquisizione di Noble Energy consentirà alla major USA di incrementare le proprie riserve di oil&gas del del 18% rispetto allo scorso anno, ad un costo medio di 5 dollari per barili di olio equivalenti.
Per quanto riguarda il Leviathan, Noble aveva iniziato la produzione di gas presso il giacimento lo scorso anno, mentre da gennaio di quest’anno aveva anche avviato le esportazioni verso la Giordania e soprattutto verso l’Egitto, che sta emergendo come importante hub regionale del gas naturale, soprattutto per quel che riguarda l’export via mare di GNL.